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"Il Rally di Monza non è un Rally… È una manifestazione molto bella ma bisogna stare attenti perchè si fa molto presto a rovinarla. Non entriamo nei dettagli ma sono successe cose in questi tre giorni che in gare normali non sarebbero passate per niente“.
Kubica commenta poi la Fiesta WRC del team VR 46 utilizzata da Valentino Rossi: "Io una Fiesta con questo rumore e che va così forte non l'ho mai vista in WRC“ lasciando sottintendere di non credere alla potenza reale del motore e nemmeno al fatto che rispetti o meno il sistema di flangiature.
Non si ferma Kubica con le frecciatine:
"Siamo arrivati qui con una macchina clienti e abbiamo battuto una macchina ufficiale...anche qualcosa di più”.
Valentino commenta così il suo secondo posto: "Non riuscivo a guidare, non avevo tenuta sulle gomme, prendevo tre secondi al giro da Kubica. Peccato: il rally l’ho perso sabato nell’ultima speciale, quando ho fatto un errore, perdendo 10 secondi."
Ma d'altra parte si sa..il Rally di monza si chiama Monza Rally Show..più vetrina per gli sponsor che vera e propria competizione.
Il pubblico di Monza preferisce lo "show" al "rally", si scalda quando valentino esce per gli autografi, e pare che le curve più amate siano quelle delle bellissime ragazze immagine Monster :)
Nella classifica nazionale, redatta dalla Federazione Motociclistica Italiana, delle quote rosa del motociclismo,leggo al primo posto le donne che si spostano in moto nella provincia di Roma, e al secondo quelle di Milano..fin qui c’era da aspettarselo visto il traffico sempre congestionato e il numero di abitanti delle due città.
La sorpresa, invece arriva dal terzo posto: la provincia di Lecco.
Resto sorpresa perché la città manzoniana, la mia città, non è un grosso centro, non ha corsie preferenziali e non ha neppure il grande traffico delle due metropoli eppure noi donne motocicliste lecchesi siamo in forte aumento…
Beh..una delle motivazioni, credo sia dovuta alla scelta degli itinerari che dal lungolago cittadino si possono scegliere senza particolari e noiosi spostamenti:
Valtellina, Valsassina, Valli Bergamasche e Svizzera per chi ama i tornanti con strepitosi panorami,
Varenna, Bellagio, Laglio, Dongo, Argegno invece per chi ama costeggiare il lago in modalità turismo.
Un’altra particolarità che emerge dallo studio è che noi “lady” preferiamo lo stile italiano sia per quanto riguarda le cilindrate più basse dove è la Vespa a farla da padrone sia per le vere e proprie “moto” con Ducati e Guzzi.
Difficile fino a qualche decennio fa pensare ad una donna stretta al manubrio invece che sul sellino posteriore…
Felicissima di far parte di questo “fenomeno”sociale e di condividere questa passione con tante amiche…
Anche MV Agusta
A6, modello 2016
S6 modello 2016
Presentata la Mv Agusta RR "edizione bicentenario"
Realizzata in un unico modello celebrativo verrà utilizzata in occasione di mostre e altri eventi.
Forse un detrito "raccolto" in pista, fatto sta che il radiatore della Yamaha di Espargaro si è bucato ed ha cominciato a perdere olio.. Pol Espargarò ha rimediato una frattura alla testa del secondo metatarso del piede sinistro.
LUI!
Ken Block
Lo ha dichiarato lui stesso:
“Anche stavolta siamo stati in grado di mettere insieme un programma molto variegato” ha rivelato il pilota statunitense “infatti prenderò interamente parte al Global RallyCross Championship, ad alcuni rally del campionato americano, al round spagnolo del WRC, al Monza Rally Show per la prima volta con Valentino Rossi come compagno di squadra, e a tre gare del Mondiale RallyCross… Direi che nessuno quest’anno avrà un lavoro migliore del mio!”.
Se ne è andato così, mentre faceva quello più amava fare..
si è sentito male sabato al Mugello, in pit lane, un malore che non gli ha dato scampo.
Fabio faceva parte di una famiglia legata al mondo dei motori da più di sessant'anni, quando Libero, Aldo e Romano collaborarono con l' azienda Ducati costruendo la prima modifica del Ducati cucciolo 48 la famosissima testata Lario.
Ci furono poi i figli di Libero, Eugenio, pilota degli anni 50/60 e Sergio, meccanico preparatore, il cugino Renato, anche lui pilota.
Negli anni 70 fu la volta dei figli di Sergio, Max e Fabio per arrivare al 1987 quando Silvano, figlio di Eugenio diventaCampione D'Italia SP 125 nel 1987 e due volte vice campione Italiano 88/89.
Fabio sabato era proprio li, sulla griglia di partenza, quando si è sentito male, trasportato all'ospedale Careggi, è mancato nella notte del 20 ottobre.
Un sentito abbraccio a Max e alla famiglia.